Nel penultimo appuntamento de “la parola ai capitani” a parlare è Riccardo Mirandola, capitano degli Under 13 Rossi!

 

Ciao Ricky, ci racconti la tua storia al Malaspina?

Ho iniziato a frequentare il Malaspina quando avevo otto anni, mi allenavo un solo giorno alla settimana con Silvano Morelli. L’anno successivo ho continuato con un solo allenamento alla settimana con Stefano Gobbo, che mi allena tutt’ora con Andrea Magenga. Ho cominciato a giocare per i primi anni una volta sola alla settimana per poter sperimentare altri sport, ma negli anni successivi ho capito che il basket era fatto per me: adesso mi alleno tre volte alla settimana ma se potessi mi allenerei tutti i giorni!

 

Da quanto tempo sei capitano? E cosa significa secondo te essere capitano di una squadra?

Sono capitano da questa stagione, quindi sono poco più di due mesi ed è un’esperienza nuova e divertente. Secondo me essere capitano significa sostenere e incitare la propria squadra nei momenti più difficili e farla restare sempre concentrata.

 

Questo è il tuo primo anno di settore giovanile, rispetto al Minibasket è cambiato qualcosa?

Rispetto al Minibasket ci sono nuove regole come il campo e la regola degli otto secondi per superare la metà campo. E’ cambiata anche la suddivisione dei minuti, ma lo scopo del gioco è rimasto quello di sempre: buttare la palla dentro il canestro.

 

Cosa ti aspetti da questa stagione?

Mi aspetto una stagione impegnativa dove dovremo migliorare e riuscire ad essere sempre più una squadra in cui ci sia intesa per riuscire, nel girone di ritorno, a vincere contro le squadre che ci hanno battuto all’andata. Questo richiederà sicuramente impegno non solo durante le partite ma soprattutto negli allenamenti.

 

Ci racconti qualche storia divertente che hai vissuto con il basket?

Ne ho vissute tante, tra tutte la più divertente è successa a Molveno 2017 quando con i miei compagni di stanza siamo riusciti a cuocere il riso nel bagno della stanza. Abbiamo messo il riso in una bottiglia piena di acqua calda, riempito il lavandino di acqua calda e abbiamo immerso la bottiglia con il riso per tutta la giornata. Alla sera abbiamo aggiunto il sale e lo abbiamo gustato con le cannucce prese al bar.

 

Pensa ai nostri bambini del minibasket, hai qualche consiglio per loro?

Consiglio ai bambini del minibasket di impegnarsi per dare sempre il meglio di sè stessi, di non essere impauriti se c’è qualche avversario forte. Inoltre bisogna sempre ricordarsi di passare la palla nei momenti giusti e di non giocare da soli.

 

FORZA MALA!