Basta guardare i parziali dei quarti per capire che è stata una bella partita.
Un inizio molto buono ci porta subito avanti: dopo 4 minuti il tabellone dice 8-2 per i padroni di casa. Il time-out avversario produce i suoi frutti e il quarto procede sui binari della parità fino al 15-12.
V giornata Campionato Under13 – Girone Milano 4 – Malaspina Sporting Club
Basket Malaspina – Libertas Cernusco 50 – 66 (19 – 38)
Malaspina: Di Piazza 10, Sodo 8, Ciudinu 2, Gonzales 2, Poggi, Franzoni 2, Di Nicola 2, Caguiat 22, Buta Antonio 2, Frassetto, Farina. All: Gobbo – Chiarelli.
Parziali dei quarti: 15/12, 4/26, 10/16, 21/12.
Durata della gara: 1h 28′
Stats della partita: 20/57 2 punti (35 %), 3/3 3 punti (100 %), 1/12 liberi (8 %), 9 falli fatti, 13 subiti (Di Nicola 4, Sodo 2), 34 rimbalzi totali (Caguiat 9, Di Piazza 8, Ciudinu 7), 14 palle recuperate (Sodo 5, Ciudinu 3), 30 palle perse (Ciudinu 9, Caguiat e Farina 4).
Prossimo incontro: Giovedì 3.12.15 contro Don Bosco Carugate ore 18.30. Ritrovo ore 17.45 cambiati in campo, in casa.
“Non è sufficiente desiderare qualcosa: bisogna impegnarsi per ottenerlo”.
Brendan Fraser.
Basta guardare i parziali dei quarti per capire che è stata una bella partita.
Un inizio molto buono ci porta subito avanti: dopo 4 minuti il tabellone dice 8-2 per i padroni di casa. Il time-out avversario produce i suoi frutti e il quarto procede sui binari della parità fino al 15-12.
Secondo quarto disastroso per i giovani Frogs che non riescono ad arginare i talentuosi avversari. Le troppe palle perse in attacco (ben 13 in 10 minuti) e la poca applicazione difensiva permettono a Cernusco di scavare quel solco che poi non sarà più ricucito.
Terzo quarto in equilibrio in cui dimostriamo un buon gioco, anche se non sempre siamo in grado di concretizzarlo.
E infine un ultimo quarto veramente super, complici anche le rotazioni avversarie, che ci permette di recuperare lo scarto e rendere il punteggio finale “giusto” per quello che si è visto in campo.
Sicuramente c’è da essere soddisfatti, anche stavolta.
Lavorare bene non significa vincere le partite, ma significa continuare un lavoro di crescita individuale e di squadra che ci possa permettere di ricucire il gap che oggi abbiamo con alcune squadre.
Se avessimo giocato con Cernusco 2 mesi fa di certo non avremmo perso di 16…!!!
E se oggi avessimo la possibilità di rigiocare con Cusano di certo non ne prenderemmo 70…!!!
Si stanno iniziando a vedere buoni contropiedi, buone scelte di tiro e una maggior attenzione in difesa e a rimbalzo. Il lavoro però è ancora lunghissimo e sicuramente non dobbiamo accontentarci, anzi!!
Questi primi buoni exploit non sono certo il nostro traguardo e non dobbiamo esserne appagati…
Ma devono essere l’incentivo per continuare a lavorare bene in allenamento!
Sono fermamente convinto che il lavoro paga, sta solo a noi volerlo e dimostrarlo!
“Scrolliamoci di dosso e calpestiamo” queste sconfitte. Facciamone tesoro: oggi possono essere dolorose, ma col tempo saranno il mezzo che ci ha permesso di crescere e di emergere.
C’era una volta un contadino che possedeva un vecchio mulo, il quale cadde accidentalmente nel pozzo della fattoria. Il contadino udì il mulo ragliare. Dopo aver attentamente studiato la situazione, il contadino, pur dispiaciuto per il mulo, decise che nè il mulo nè il pozzo valessero la pena di essere salvati. Chiamò quindi i vicini di fattoria e raccontò loro cos’era successo, pregandoli di aiutarlo a ricoprire di terra il pozzo per poter mettere fine all’agonia dell’animale. All’inizio il mulo era terrorizzato ad ogni palata di terra che sentiva rovesciarsi sul suo dorso. Ma mentre il lavoro dei contadini procedeva, un pensiero lo colse. Gli sovvenne improvvisamente che ogni volta che sentiva la terra piovergli addosso… Doveva scrollarsela di dosso e calpestarla. E così fece, palata dopo palata. Scrollare e calpestare… Scrollare e calpestare… Scrollare e calpestare… Continuava a ripetersi per darsi coraggio. Non importa quanto stressante potesse essere la situazione o dolorose le palate di terra ricevute, il vecchio mulo combatté il panico e continuò a scrollare e calpestare. Non ci volle molto prima che il vecchio mulo, affranto ed esausto, riuscisse ad arrivare all’orlo del pozzo, riguadagnando la libertà.